La via dei fiori

Non è razionale, lo so, ma ho sempre pensato che i giovani fossero immortali. La dura realtà, però, mi sbatte in faccia il fatto che può accadere a tutti. Allora mi viene voglia di urlare tutta la mia rabbia per un’ingiustizia che non so se divina o terrena.
O forse tutt’e due.

Si è mai sognato qualcuno di protestare per una lapide o un omaggio floreale per un uomo politico, artista dello spettacolo o idolo dello sport tragicamente scomparso?
Perché invece si viene infastiditi quando si fa per un giovane ragazzo non famoso?
Perché una madre che vuole conservare la memoria di suo figlio nel luogo dove è avvenuto il distacco non può lasciare un segno?
A Milano il 5 agosto del 2006 ho perso un figlio di diciotto anni. Sul motorino stava andando a prenotare, con la sua ragazza Benedetta, la partenza per la vacanza, quando una macchina lo ha centrato in pieno.
Così, il 12 agosto, giorno della sua partenza, si sono invece celebrati i suoi funerali. Tutti amavano Claudio. Così il luogo in cui ha pronunciato le sue ultime parole si è trasformato in un crocevia della memoria.
Ognuno pianta fiori nell’aiuola e così viene chiamata: la via dei fiori.
Ma c’è chi non vuole vedere la foto sull’albero, la madre e il padre che portano fiori, chi detesta i giovani che abbracciandosi e commuovendosi ricordano il loro amico.
Siccome la gente che abita nella via non vuole “il cimitero sotto le loro finestre”, quando nessuno vede, distrugge tutto e sradica, insieme al volto di Claudio, anche i fiori.
Ogni volta è un vero profondo dolore, ma con tenacia il ricordo viene ricomposto.
Nel luogo della memoria ancora oggi spuntano fiori perché le persone che amano Claudio hanno scelto di continuare a lasciare un segno di un vissuto forte e grande quanto un personaggio famoso.

La mamma di Claudio

Forse Claudio non era famoso, ma importante sì! Lo era per i suoi genitori, per le sorelle, per la sua ragazza, per gli amici, per tutti quelli che gli volevano bene.

2 pensieri su “La via dei fiori

  1. Un ricordo è un ricordo, quello di un figlio perso tragicamente è ancora più sacro. Nessuno ha il diritto di profanarlo rimuovendo fiori e foto, che rimangono dimostrazione di affetto e sicuramente aiutano in parte i genitori e chi ha voluto bene a questo ragazzo a lenire il dolore.

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